Versi per esistere e resistere di Michelangelo Cervellera

mercoledì 29 ottobre 2025

Oltre i cipressi

 

"Non si smette di lottare per invecchiare, si invecchia quando si smette di lottare."
(Massima popolare sulla resistenza)


Oltre i cipressi


Strilla il cielo, e il vento punge
con il suo dolore le memorie
dell'azzurro conquistate.

Ascolta il suo canto senz'amarezza,
lascia che il loto copra la melma,
a ricolorar la strada della magia.

Con il velo dei sogni tra le mani
e il sangue dei ricordi
che non vogliono morire.

Non acquietarti al buio,
cavalca il soffio della bellezza
segui le orme di chi ha inseguito l'incanto,
proteggilo tra le mani accostate,
come fosse rondine caduta dal nido.

Sii quercia, fiume, respiro:
forte, audace, libero libero di vivere,
per allontanare i cipressi
dal campo dei desideri.

E lascia che il tuo cuore insegni al mondo
come si danza tra le ferite.


Michelangelo Cervellera (Giondalar) © – 30 ottobre 2025

giovedì 23 ottobre 2025

Guardando a est

 


Nota D'autore:
Riascoltando un canto lontano, ho seguito il mare fino all’orizzonte. Là, dove il reale si fa incanto, è nata questa poesia.


Guardando a Est


Dove la terra si confonde con il mare,
Fata Morgana di verità fa miraggi
tali da sembrar sfiorarsi come amanti,
e sul confine il giorno si spegne.

S'attende  Vespero a stender la sera,
e i girasoli si volgono a est,
in attesa d'alzar lo sguardo;
intanto a ponente l'illusione svanisce,
si raccolgono rumori di voci e risacca,
nell'ombra quieta.

Luci di un porto lontano velano le stelle;
traccia la luna la via sicura
tra creste e spuma,
e il naviglio s'affida a quel filo di luce.

Ti guardo mentre dormi
rischiarata dai suoi raggi,
prima che Afrodite torni a cullare
i girasoli con l'abbraccio
che scioglie il silenzio.

E io ti carezzo mentre torni dal sonno.


Michelangelo Cervellera (Giondalar) © 22 ottobre 2025

venerdì 17 ottobre 2025

La bambola

 

        La bambola  


        Come foglie secche calpestate
        si sgrana il tempo
        nel fuoco delle bombe
        a ricordar ancora odori
        di roghi medioevali.

        Caligine di vite e focolari
        si stende su anime e macerie
        mentre il flagello ancor strappa
        gli ultimi respiri e
        l'ultima bambola
        che ancor stringe una mano
        che più non risponde.

        
Son nutriti, assolti, consacrati
        sul nuovo altare d’oro:
        volti spenti, scrigni inviolabili,
        leggi negate alla vita;
        coperti dai tre silenzi di Dio.


        Michelangelo Cervellera © - 17 ottobre 2025

venerdì 10 ottobre 2025

L'OBLIO DEL LAMENTO

 


       

    note d'autore:

    “Urla il silenzio dei corpi spezzati, geme l’innocenza calpestata. La religione può essere luce, può             essere oppio; il dolore umano e morale resta, e reclama testimonianza. Questo testo è il suo                     lamento, perché non cada nell’oblio.”


    L'OBLIO DEL LAMENTO


    Il tuono non è il solo fragore,
    si spezza il sospiro nei corpi recisi,
    urla il silenzio, ma il cuore nessun ode,
    s'infrangono sogni da sempre attesi.

    Tu vesti l'esproprio con pietre di diritto,
    gridi difesa la cenere che lasci,
    il tempo si piega al dolore, suo ostello,
    mentre invochi la guerra, antico massacro.

    Si cercano fiori tra fumi e rovine,
    un nome che viva fra polvere e vento,
    una voce che tremi, ma non abbia fine,
    un passo che resti testimone del tempo.

    La fame, la sete, l'orrore negato,
    i soccorsi taciuti da mani lontane,
    la luna, le pietre, gli agnelli sgozzati,
    son manti per il flagello che fate.

    La luna tace, testimone del sangue,
    le pietre si spezzano, mute le leggi,
    l'agnello geme, e resta il silenzio,
    ogni credo ora benedice il dolore.

    Tu, che falci il germoglio dell'innocenza,
    e parli di ieri senz'ombra d'affanno,
    più non hai leggende di Mosè da onorare,
    e il mare lo chiudi sul loro pregare.

    Michelangelo Cervellera © - 5 ottobre 2025


Ottobre

 

    Ottobre



    Questo Ottobre che s'affaccia sulla bruma,

    porta sapore di malinconia, dolci note

    di terra umida e profumo di brace.

    Mentre un vento di storie rievoca ogni verso,

    intanto il sole s'affretta verso il sonno.


    Sui vetri riecheggia un battito di dita,

    che non è pioggia, e il tempo che si fa lento.

    E l'anima si veste di quiete e nostalgia.

    Guardo le piene vigne e i colori sulle foglie,

    un pittore ottobre, che tinge di caldi colori.


    Ottobre si mostra piano piano,

    un crescendo di suoni e odori,

    di colori e di luce che dolce svanisce,

    prima del silenzio,

    prima del riposo della Madre.


    La sera arriva presto, senza fretta,

    è tempo che la nebbia si stenda sulla sera.

    È una coperta che la terra accoglie.


    Ottobre non chiede, sussurra e s'allontana,

    lasciando solo il desiderio di ancor amare.



Michelangelo Cervellera © 8 ottobre 2025

martedì 7 ottobre 2025

Oltre il vento e la sabbia

 

Tra fumo e silenzio, restano bambini.


Oltre il vento e la sabbia
 

Oltre il fumo dei camini,
che odorava di cenere e carne;
rimase solo il vento
con echi di fame e terrore.

Oltre il fuoco e la cenere,
che non danno letizia,
la tempesta della guerra
solleva sabbia e silenzio.

Lì, nel vento dimenticato,
si tengono la mano
gli innocenti;
per non cadere ancora nell’orrore.

Ho visto i bambini
volar come ombre,
grevi sospiri di paura e dolore;
le mani intrecciate come radici.

Eppur, già dal fumo,
solo il vuoto ricordo;
non basta;
non basta a farli ridere ancora.


poesia di Michelangelo Cervellera © - 7 ottobre 2025

venerdì 19 settembre 2025

GENOCIDIO

 



Questa poesia nasce dal silenzio, dall’orrore e dal dolore di chi subisce violenza e
ingiustizia.

Fame, sete, ombre: parole che parlano del genocidio in atto a Gaza,
e vogliono restare testimonianza e memoria, senza abbellimenti.

E questo dolore, questo orrore,
non è solo loro.
È anche mio.



GENOCIDIO


Fame -

  senza pane

Sete -

  senza acqua


La vita
si spegne

per mani crudeli, consapevoli.

Ombre di bambole

  polvere, cenere.


E io –

  davanti al loro silenzio –

  non trovo pace.


Michelangelo Cervellera © - 19 settembre 2025